In Italia sopratutto nelle grandi città MILANO e ROMA è PADELMANIA. Il gioco a coppie di derivazione tennistica si sta diffondendo in modo esponenziale sia se si guarda al numero di praticanti, nel 2022 si parla di oltre 1 milione ovvero 5 volte quelli del 2019, sia in termini economici. Tanto che è nata una vera filiera della cosiddetta Padel Economy. Che va dall’affitto dei campi all’attrezzatura per giocare fino all’organizzazione dei tornei tra dilettanti. Oltre alla popolarità crescente della nazionale azzurra, impegnata in questi giorni nella prima fase dei Mondiali di Dubai.
I numeri della Padel Economy
Ma quali sono le dimensioni del fenomeno? Banca Ifis ha dedicato al Padel uno studio che mette in fila l’evoluzione del comparto negli ultimi 4 anni. L’accelerazione è evidente guardando ai numeri. In Italia si contano oggi 6 mila campi da padel attivi ( erano appena 1000 nel 2019). Nel 2022 sono poi state vendute 880 mila racchette contro le 180 mila del 2019.
In termini di fatturato ammontano a 693 milioni di euro i ricavi complessivi che il comparto produrrà nel 2022, in crescita del 25% rispetto al 2021. La quota più rilevante deriva dalle entrate dirette legate al noleggio dei campi, che pesano per il 61% sul totale. Segue la produzione e la vendita di racchette e la costruzione dei campi, che richiedono vetrate ampie e resistenti.
I costi
Se non oneroso come il tennis in genere giocato a due, il padel comporta comunque delle spese da considerare anche se si gioca in quattro e si ammortizzano quindi i costi di noleggio. Per affittare un campo per una partita si va dai 25 euro l’ora fino ai 40 euro ogni ora e mezza. A seconda del centro sportivo si spende da 7 euro a persona fino ai 12. Mentre per le racchette a pesare sono i materiali. Il prezzo varia infatti dai modelli più basici intorno ai 40- 50 euro a quelli più performanti oltre i 140-150 euro. Il prezzo sale oltre i 300 euro per quelle progettate per i professionisti.